Calce idraulica naturale: una preziosa alleata dell’ambiente
in copertina, immagine dal manuale tecnico Restauro e Bio-edilizia di Weber Saint-Gobain
Comunemente chiamata anche biocalce o cemento povero (ne conserva infatti tutte le caratteristiche pur essendo molto più ecologica), si ottiene dopo 36 ore di cottura a una temperatura di circa 1000°. Una temperatura più bassa rispetto ai circa 1400° necessari per il cemento, pur richiedendo tempi più lunghi.
Le sue bassissime emissioni di composti organici volatili (VOC) e la capacità di assorbire l’anidride carbonica in fase di indurimento (processo di carbonatazione) la rendono un prodotto molto apprezzato nel campo della bioedilizia.
Ne esistono di diversi tipi, catalogati in base alla norma 459-1 del 2010 relativa alle calci da costruzione, e indicati dalla sigla Natural Hydraulic Lime:
- NHL2: contiene fino al 10% di argilla
- NHL3.5: contenente fino al 20% di argilla
- NHL5: contenente fino al 30% di argilla
Tra queste, la calce idraulica NHL5 è la più resistente e durevole, per via del basso residuo di calce libera all’interno del legante finito, cosa che la rende adatta ad utilizzi esterni e in aree esposte.
Gli innumerevoli vantaggi della calce idraulica la rendono uno dei materiali di punta della bioedilizia: questo legante si dimostra nel tempo più flessibile del cemento, di conseguenza portato a riciclo e riutilizzo. Inoltre si fissa anche se immerso in acqua, quindi è idoneo all’utilizzo in prossimità di fonti d’acqua come mare, canali e fiumi.
Le sue proprietà igroscopiche (cioè di assorbire le molecole d’acqua dall’ambiente circostante) e la sua elevata traspirabilità consentono di moderare i livelli di umidità, migliorare la qualità dell’aria e contrastare anche la formazione di muffe, batteri e funghi.
Saint-Gobain, azienda leader nell’edilizia sostenibile, offre diverse soluzioni come rasanti, malte e intonaci .
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