Caro materiali: le novità del Decreto aiuti
Per contrastare gli effetti economici della guerra in Ucraina e sostenere imprese e famiglie, il 2 maggio 2022 il Governo ha approvato il cosiddetto Decreto aiuti.
Ammonterà a 14 miliardi di euro complessivi la somma destinata a Superbonus, appalti e sostegni a imprese, ad incentivare l’utilizzo di rinnovabili e a usufruire di agevolazioni fiscali.
Un respiro di sollievo arriva anche per il settore delle costruzioni, che ha visto un’impennata dei prezzi delle materie prime.
“Oltre al mezzo miliardo che già era stato allocato per queste tematiche in precedenti provvedimenti” – afferma il Ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini al termine della conferenza stampa – “Solo per il 2022 sono 3 miliardi per consentire alle stazioni appaltanti di fronteggiare l’aumento dei costi, riconoscendo alle imprese, per gli stati di avanzamento lavori del 2022, i prezzi della fine 2021 più un 20% che verrà poi calcolato a consuntivo rivedendo i prezzari regionali. Questo aumento verrà coperto per il 90% dalle stazioni appaltanti. Questo dà sicurezza sulla continuazione dei lavori ma parallelamente l’intervento che facciamo, con la creazione di due fondi, uno per le opere Pnrr e uno per le opere non Pnrr, consentirà a tutte le stazioni appaltanti di avviare nuove gare con i nuovi livelli dei prezzi, non frenando quindi il cronoprogramma previsto dal Pnrr»
La notizia giunge in seguito alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del 30 aprile del Decreto del Ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, contenente le regole per l’utilizzo del Fondo per l’adeguamento dei prezzi dei materiali da costruzione, che verrà ripartito equamente tra piccole, medie e grandi imprese.